I Dialoghi di Trani, Incontro con l’autore
I Dialoghi di Trani, Incontro con l’autore del 25 settembre 2025
La mia voce di Ibrahima L
Si chiude con un abbraccio, carico di emozione, tra Ibrahima e uno dei nostri studenti il secondo incontro dedicato alla storia di I. Lo e al libro che la ripercorre intitolato La mia voce. Una voce autentica, coinvolgente quella di questo giovane uomo partito dalle rive d’Africa, dal Senegal, a soli 16 anni e giunto alle strade d’Europa dopo un viaggio doloroso durato sei mesi. Ibrahima mostra con dignità la cicatrice sul braccio segno delle violenze subite, descrive la sete provata nel deserto, racconta la paura di morire. “Non c’è umanità, non c’è più umanità!” dice. Eppure quanta ce n’è nel suo sguardo e nel suo sorriso. Scherza sul colore della sua pelle, i neri al buio in fuga nella notte non li vede nessuno, se non ridono. Poi il ricordo del mare. Scrive nel suo libro: ”Guardo il mare e vedo un enorme campo di battaglia[…]. Lasciar morire al largo migliaia di persone […] e poi dimenticarsene è tanto disumano quanto bombardare un villaggio”. Quando i nostri studenti guardano il mare cosa vedono? Bellezza, vacanze… Erri De luca ci ha visto il “mare nostro” che non è nei cieli, un’entità vivente capace di accogliere “le gremite imbarcazioni“, fare da “carezza, abbraccio, bacio in fronte, di madre, padre, prima di partire”. Allora Flavia realizza un segnalibro, azzurro, ci scrive questi versi che la 5E affida alle mani accoglienti di Ibrahima. “Qual è oggi il tuo rapporto con il mare? Esiste per te un mare che senti di poter considerare nostro?” Vorrebbero chiedergli. Ma non ne hanno il tempo. Ibrahima apre le braccia e stringe a sé Iacopo. Ci piace pensare che sia questo, un abbraccio fraterno, il mare nostro.
“Credo negli esseri umani che hanno il coraggio di essere umani” canta M. Mengoni. Crediamo in persone come Ibrahima. La sua storia ha già un posto speciale nella nostra biblioteca scolastica, sullo scaffale in alto all’altezza del cuore.